sabato 26 dicembre 2009

intollerante








Sono, forse, nel momento di massima magrezza conosciuto e mi hanno messa a dieta...rigorosissima!


Mentre il medico me lo comunicava quasi non riuscivo a crederci.


Pare che io sia intollerante praticamente a tutto quello che può dare piacere. Si parla di cibo, certo (ma conosco persone convinte che questa sia la cifra della mia vita).



La conseguenza immediata di questa mia nuova condizione è che mi è precluso quello stato di piacevole catalessi, tipico del coma lipidico, che accompagna i periodi di festa forzata.


Così, sono costretta a rimanere cosciente e osservare lo spettacolo umano che mi si presenta davanti. Ipocrisia e finta contentezza, scene d’isteria collettiva, rumore, troppe persone in spazi chiusi, troppi respiri che producono un caldo innaturale.



Posso solo aspettare che finisca.


Passerà, come tutti gli anni, ma lascerà dei segni che soltanto le prime giornate di primavera riusciranno a cancellare.


 


Quest’anno non poteva che finire così.


PROSIT


sabato 19 dicembre 2009

Occhi bassi, ma non tremi mai

Sempre vieni dal mare
e ne hai la voce roca,
sempre hai occhi segreti
d'acqua viva tra i rovi,
e fronte bassa, come
cielo basso di nubi.

...
19 - 20 Novembre 1945
(La terra e la morte, Cesare Pavese)


vicinanze azzardate...ma, stasera, io la vedo così ...







(Fatmah - Lingo 1998, Almamegretta)

martedì 1 dicembre 2009

ero...ti...comico


Vorrei appagare la voglia che sboccia dal tuo ventre, sarò il tuo rifugio per una notte d’amore, il sentiero antico della perdizione. Abbandona la tua coscienza alla follia, apri la porta dell’anima affinché il brivido della profanazione possa saziare la tua malcelata lussuria. Lascia fluire su di me i tuoi umori affinché possa farne un unguento di vita.



Forte, eh?!...
Uff, e vabbuò, l’ho copiato.  
L’autore di questo capolavoro erotico è "lungoattrezzo"; me lo ha scritto tempo fa per gioco e, forse per spaventarmi un po’… e, per poco, molto poco (qualche secondo prima che scoppiassi a ridere), ci è pure riuscito.



Vorrei davvero saper scrivere di corpi che si cercano, mani che esplorano, sensi accesi più delle luminarie di natale (ecco, appunto)...ma proprio non ci riesco.



Quello che mi emoziona, inquieta, tormenta, eccita, io non riesco a esprimerlo con le parole. Le parole le uso per scherzare, ridere, esagerare, mai quando si fa sul serio.



Una parola, anche la più evocativa, quando viene pronunciata (o scritta) mi appare, il più delle volte, quantomeno strana, altre volte buffa o addirittura comica … comunque, senza significato.



Il silenzio, per me, è l’unico suono che “significa”.

lunedì 16 novembre 2009








Quello che non invecchia non conosce bellezza.


I fiori di plastica non saranno mai belli davvero.


Miglioro, invecchiando.







martedì 10 novembre 2009

Sotto la doccia

E’ ufficiale, io canto sotto la doccia.
Sono sempre stata convinta di essere immune dal vizio e, invece, improvvisa come la ricrescita dei capelli bianchi alla quarta settimana, l'amara presa di coscienza.
La cosa, come può facilmente intuirsi, mi inquieta.

E c’è di peggio.
Avrei potuto scegliere una canzone da doccia intrigante, sexi, ammiccante, o quantomeno una canzone d’ammmmmore.
Che so,
“voi non la conoscete ha gli occhi belli. Chi? Eulalia Torricelli da Forlì”,
oppure,
“Sento il fischio del vapore del mio amore che 'l va viaaaaaa, e l'è partito per l'Albania, chissà quando ritornerààààààà”.

E invece…
la canzone, anzi la strofa (sempre la stessa, perchè non mi ricordo il resto), che più spesso accompagna lo scroscio d’acqua è:
“la principessa Zaffiro, nel regno di Silverland, in compagnia dell'angelo Chid come un uomo lotta e vaaaaaaaaaaaa”
(l’allungo finale è insopportabile, in effetti).





E, poi, c’è la canzone colonna sonora dei periodi “si, ti prego fammi male, ancora di più che sennò non mi sento abbastanza femmina, e dammi pure ‘na coltellata che così fa più teatro”.

Per la categoria "stracciacore"... di Bruni Sergio ... puroteatro canta per voi …
Indifferentemente
"Famme chello che vuó'
indifferentemente,
tanto 'o ssaccio che só':
pe' te nun só' cchiù niente!...
E damme stu veleno, nun aspettá dimane...
ca, indifferentemente,
si tu mm'accide nun te dico niente."

(tié, guarda qua, come sono brava ad appiccicare youtube sul fattapposta!)



Epperò è passata, coraggio, smetto.
…però, teatrale è teatrale, va detto.


L’ultimo passaggio è la doccia assertivo/esistenziale.
Colonna sonora: “Maggese” di Cesare Cremonini
“Ogni volta, ogni maggese che ritorna a dar vita a un seme sarà vita nuova anche per meeeeeeeeeee”
(ok, sull’allungo devo lavorare ancora un po’).



E dopo la doccia…5 creme 5... (nelle versioni giorno e notte... quindi, 10 creme 10).
Nell’ordine (ma va bene anche al contrario): contorno occhi, viso, chiappa, tette, resto del mondo.

… la manutenzione alla mia età è un gioco da professionisti.

domenica 25 ottobre 2009

Hai le ruote un po’ sgonfie

Aveva un sorriso gentile e se voleva tentare un approccio lo ha fatto in modo garbato.
Il fatto è che le ruote del mio motorello erano effettivamente sgonfie ma, nonostante l’evidenza, mi ha indispettito che un maschio, su uno scooter lucido e potente, me lo facesse notare.
Ho risposto un “grazie” che sapeva d’acido e sono ripartita con un’accelerata che ha provocato una nube tossica paragonabile a quella sprigionata dall’incendio di un deposito di copertoni.

[Il mio motorello è del ’97 (millenovecento), ha il parabrezza lesionato, un buco nella carrozzeria (carrozzeria, però, è una parola grossa) la cui causa mi è ignota e dal quale escono dei fili, le altre parti sono fatte di una lega di ruggine e sporco, e cigola.]

Mi ha dato fastidio perché ho fatto la figura della femminuccia che non conosce il ruolo di olio, gomme e freni, e si affida all’oroscopo anche per capire quando deve fare benzina.
Sapevo quali erano le condizioni delle ruote e avrei potuto fermarmi in qualsiasi momento dal benzinaro di fiducia e chiedergli di intervenire.
Non l’ho fatto, perché significava chiedere aiuto… e io proprio non ce la faccio a chiedere aiuto. Ci provo ogni tanto, per fare esercizio, ma non mi esce la voce, solo un mugugno incomprensibile tipo quello di Fonzie di Happy days quando chiedeva scusa…hei!!

E poi, a dirla tutta, anche nel settore “aiuto meccanico per donne sole” vale la regola della gnocca.  Se porti tacco-gonna-capello lungo, anche se sei tendenzialmente cozza, il meccanico/benzinaro accorrerà in aiuto della pulzella incapace in difficoltà. Se, invece, il tuo sex appeal è quello un ragazzetto arruffato con i capelli in crisi d’identità, il suddetto ci metterà una vita ad accorgersi della tua esistenza in vita e neppure il tuo sguardo implorante e colpevole lo muoverà a compassione.

Per questo, nel tempo, ho cercato di imparare a fare da sola.
IO sono il mio meccanico, idraulico, elettricista, autista trasportatore, facchino…e pure il mio scassaminchia di fiducia (mi fracasso le balle da sola, quando non ci pensa qualcun altro).

Il problema è il RUOLO, quello che ti hanno assegnato, quello che tu stessa ti sei cucita addosso.



Mamma, puttana o brutta copia di un uomo,
solo questo può essere una donna in questa parte di mondo…

E’ il verso di una canzone degli Almamegretta (e che ve lo dico a fare), che dice quasi tutto quello che c’è da dire sul ruolo delle donne.

(Sentite qua:  http://www.youtube.com/watch?v=2gpXI3QV3Uo )

NUN TE SCURDA’
 “Mamma, puttana o brutta copia 'e n' 'ommo,
chest' è na femmena int' 'a chesta parte 'e munno”


vorrei essere apprezzata non per i maschi sgravati, non per il mio corpo, non per i colpi che ho dato, ma soltanto perchè sono stata femmina... solamente femmina.

Vabbuò va...

martedì 13 ottobre 2009

“l’uomo-mummia”

Questa strana tipologia di essere umano presenta caratteristiche del tutto simili a una mummia, appunto.
Non parla, cammina rigido e assente, non sorride (al massimo emette uno sghignazzo inquietante, un rumore simile a uno stridio, però aspirato), mangia un panino al bar a testa bassa e, ogni tanto (ma proprio ogni tanto), con tono strascicato, interviene nella conversazione con una frase del tutto inutile…del tutto inconferente.

A volte, però, capita che anche le donne eccezionali (siamo tutte così, Mblu, non sentirti sola) si lascino ingannare dai silenzi dell’uomo-mummia immaginando, dietro a quei silenzi, chissà quale mistero, quale personalità complessa e tormentata, un essere dalla vita interiore stupefacente.
Stupefacente, si…nel senso che annebbia la mente.
Dura poco, però, e non fa troppi danni.

Col tempo, e dopo una frequentazione che equivale a guadagnarsi le indulgenze necessarie ad accedere al paradiso passando per il portone principale (quello riservato alle vergini e martiri, per intenderci), si capisce che dietro quei silenzi c’è, in effetti, il NULLA.
...nada, nicht, niente di niente.
 L’uomo-mummia non parla semplicemente perché non ha niente da dire: l’imperscrutabilità del vuoto.
Vuoto spinto.

“Spinto”, ma non in quel senso.
Certo, ci si può chiedere se l’accoppiamento con l’uomo-mummia possa ritenersi biologicamente accettabile. E si potrebbe chiedere, pure, il parere di qualche inutile comitato etico (tipo il MOIGE … vabbuò, è quello che è).
Domanda: fareste accoppiare (previa imposizione del sacro vincolo matrimoniale, per carità, non sia mai senza) vostra figlia con l’uomo-mummia?
E ‘mo (a beneficio dell’etnia leghista, sta per “adesso”) che rispondi Moige?

Attenzione, l’uomo mummia sta tornando…
Fossi in voi nasconderei le monetine della macchinetta del caffè.
Io vi ho avvisate.


lunedì 5 ottobre 2009

In quei giorni


Si, insomma, quelli.
Sindrome premestruale, si chiama, ed è la punizione divina assegnata alle femmine perché parlano.
Parlano e non pensano che, alle volte, un ostinato silenzio è l’unica salvezza.

Alle donne, in quei giorni, dovrebbe essere interdetta qualsiasi forma di comunicazione.
Telefono, cellulare, mail, fax, piccione viaggiatore, post-it, ma anche sguardi, pensieri, il tasto “rispondi”: tutto bloccato fino ad allarme cessato.
Basta aspettare un paio di giorni e la tempesta ormonale si placa.

E, invece, parliamo anche in quei giorni e facciamo danni, più o meno reversibili. E, con le parole e gli estrogeni, vanno via dignità e reputazione...mannaggia.

A questo punto, il maschietto che legge, gongolante come un nano da giardino ubriaco, starà pensando <<vedi, sempre avuto ragione, le femmine sono biologicamente limitate!>>.

La risposta è nel vento.
Parli proprio tu, che vivi in balia del testosterone (produzione propria o aiutato con la pillolina blu) per 365 giorni l’anno!

Che, poi, a voler essere onesti, se si parla di equilibrio, tenuta, stabilità, compattezza, affidabilità, non avete niente da insegnare.
Quanto alla carrozzeria, di quella si può discutere…

lunedì 28 settembre 2009

Un bravo chitarrista

...passa metà della sua vita ad accordare una chitarra e l'altra metà a suonare con una scordata.

L'ho sentita stasera da uno bravo davvero.

Che, poi, a pensarci bene è così anche per le donne (femmine, se preferite)... passano metà della loro vita a cercare il grande amore e l'altra metà con l'uomo sbagliato.


Vabbuò va, annunciata al mondo questa grande verità posso anche andare a dormire.

domenica 27 settembre 2009

Quello che voglio

Vorrei che domani mattina fosse domenica mattina.
Vorrei che fosse a Vienna...(giallo Schonbrunn, è questo il tempo).

Colazione e libro al Caffè Sperl.

(torta di mele e crema caldissima, per la precisione)


sabato 19 settembre 2009

saluti

Da giorni si aggira senza sosta per la casa, come se stesse cercando qualcosa senza trovarla.


Mio nonno è vecchio e la sua malattia è tornata a manifestarsi.


E’ vecchio, lo sa. E adesso sa pure come gli è toccato in sorte di morire.


Non parla, lui non ha mai concesso niente di sé agli altri. Gira le spalle a tutti e continua a cercare.


Mi dicono “sta perdendo la testa”.


Non è così. L’ho osservato.


Lui sta salutando la casa e le cose. Le cerca, le guarda e passa oltre.


Chissà se troverà il coraggio di salutare anche noi… anche me, che da quando sono nata sono stata il suo specchio.


Io non posso più continuare a raccontare la sua storia. Non ce la faccio più.


Devo provare a raccontare la mia, prima che sia troppo tardi.



 


Mi dispiace, ma devo lasciarti andare e devo farlo adesso, prima che succeda.

venerdì 11 settembre 2009

Peppino Impastato

 

peppino impastatoUn eroe e non è poco in un Paese “sgarrupato” come il nostro.


Felicita Impastato, la madre … cosa si può dire di una donna che è sopravvissuta al figlio morto ammazzato e che ha dovuto vivere a pochi passi dall’assassino, per non lasciar morire la memoria.


La memoria di Impastato, almeno quella, va salvata.


E, poi, ci sono i ragazzi che tengono aperto e mandano avanti il centro di documentazione (la casa di Impastato) a Cinisi. Dovreste vederli. Viene voglia di abbracciarli e tenerli stretti, perché sono belli, proprio belli, sono la speranza contro lo schifo dilagante.


Il sindaco leghista del paesello in provincia di Bergamo, invece, è un deficiente.


Senza offesa, però. Il senso è quello proprio della parola: lui difetta. Si può discutere di cosa, ma difetta e come.


Può solo difettare uno che rimuove la targa in ricordo di Impastato per metterne una in ricordo di un sacerdote locale, tale Giancarlo Baggi.


… e che te lo volevi perdere il ricordo di ‘sto pezzo di prete!


http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/lega-impastato/lega-impastato/lega-impastato.html

giovedì 10 settembre 2009

Respiro

(Almamegretta – Lingo)


Che sto' cercanno chesta notte ancora
'na voce ca quasi me vo' bbene
ca doce me scerea comme acqua 'ngoppo 'e pprete
stu core mio nun sape addo' te adda' cerca'

e passa 'o tiempo passa sta vernata
si chiammo 'o nomme tuojo tu nun rispunne
ma a vita è comme 'a luna int' 'a nuttata
ca se annasconne e po' torna a schiara'

i' respiro
ma nun abbasta ancora nun abbasta
nun abbasta si nun rispiri tu vicino a me.


(http://www.youtube.com/watch?v=L2hTVW3Acik )


(il video non c’entra niente con il testo, ma è bello comunque)


 


E’ questa, secondo me, la più bella dichiarazione d’amore in assoluto.


E’ in “lingua” e, a sentirla, si capisce poco per quel particolare modo di cantare di Raiz che le parole se le “tiene in corpo”.


Ma se, putacaso, trovi uno che ti dice qualcosa di anche lontanamente simile a <<io respiro, ma non basta, ancora non basta, se non respiri tu vicino a me>>, allora lo sai,  è lui!


E, allora, lascia perdere dubbi, paturnie, soldimacchinevestiti, ex-non ancora ex, il lavoro, gli amici, le pulizie di primavera, la tua indipendenza e i suoi calzini da lavare, iovorreinonvorreimasevuoi: è lui e basta.


Per fortuna le probabilità che un maschio della nostra specie riesca a dire una cosa del genere sono pari a quelle di trovare un’estetista che non ti dica che per quella brutta cellulite dovresti fare un massaggio drenante, cioè prossime allo ZERO.


Vabbuò, a sentirla l’ormone si agita...meglio pensare ai panni da stirare. La prossima volta al lavaggio aggiungo pure l’ammorbidente.


Vabbuò 2:  <<'na voce ca quasi me vo' bbene, ca doce me scerea comme acqua 'ngoppo 'e pprete>> …la voce amata che “scerea” come acqua sulle pietre, è poesia. A un livello che tu, milanese, non potrai mai raggiungere e mi dispiace, si si.

venerdì 4 settembre 2009

Montalbano, la lavatrice e il bouquet di roselline rosa

Sembrerebbe il contrario, ma il titolo ha un senso.


Sempre femmina della mia razza sono (vedi post precedente), così ieri ho passato la serata ad aggiustare la lavatrice. Vabbè, non proprio, era solo il tubo dell'acqua che perdeva.


Mentre ci davo dentro con l'isolante pensavo che, dopo l'infatuazione dei primi tempi, adesso il Commissario Montalbano mi sta proprio sui coglioni. 


E quanto se la tira!


Manco fosse veramente l'unica possibile risposta ai sogni romantici delle femmine di mezza età. Pare che a quella disgraziata della fidanzata storica (così la chiamano tutti) le sta facendo l'elemosina quando si concede (sprecando così un po' del prezioso tempo dedicato a morti ammazzati e abbuffate di caponata).


  Ma ci metto assai a mandarti a cagare, razza di presuntuoso, tracagnotto (tracagnotto mi è piaciuto), pelato e con la piega dei pantaloni troppo alta!


...opppss, credo di essermi lasciata un po' prendere la mano.


Non c'è niente da fare, una femmina sente sempre la mancanza di un uomo quando si verificano due precise circostanze: 


1) la rottura di tubi, elettrodomestici, circuiti, infissi e affini;


2) l'imminenza del matrimonio dell'amica che proprio non si può esimere dallo sposarsi con il "chiattone idiota" di turno solo per rimarcare la zitellaggine di quelle che restano.


Ora, il fatto è che la santa donna in questione mi ha chiesto, pure, di essere onorata con un bel discorsetto di auguri e annesso brindisi e bacio bacio (e 'na fettina de culo panato, no?!).


Così, schiantata dal sudore, tra schizzi di anticalcare e residui di tubo, ho avuto l'illuminazione.


Io il discorso te lo faccio e ci mancherebbe altro. Eccotelo, tiè.  


(l'arringa di Volonté - "Sacco e Vanzetti"  http://www.youtube.com/watch?v=mNxLlxjNsZ0)


"Bartolomeo Vanzetti, avete qualcosa da dichiarare prima che la condanna a morte diventi esecutiva?"


"Si, ho da dire che sono innocente. Non ho mai versato sangue umano, io. ...Mi sun anarchic, io sono un anarchico e sono italiano" 


Non è adatto come brindisi ad un matrimonio? E pazienza!  questa è l'unica cosa che mi viene in mente.


 E alla felice sposa che, a quel punto, mi guarderà come se fossi impazzita voglio dire: guarda bella, che ti dovrai svegliare tutte le mattine, per gli anni a venire, con quella palla di lardo flaccida e puzzolente!


Il bouquet?


 "roselline rosa, che ne pensi?"  


Bello, bellissimo, romantico, finissimo, si intonano al tuo incarnato...E STI CAZZI!


(non è necessario che intrattenga il gentile lettore con una disquisizione sulla differenza tra "sti cazzi" e "me coglioni", nevvero?!)


martedì 1 settembre 2009

IL FUOCO, LA RUOTA E IL CAPO DI CORDA

Queste le tappe fondamentali dell’evoluzione umana per quelli della mia etnia.

Per tutti gli altri, quelli che non sono nati tra le montagne e il vino, il capo di corda è il filo di ferro.

I maschi della mia razza sono convinti che qualsiasi cosa, dal trattore all’arricciacapelli, può essere sistemata con un capo di corda.

E quando proprio il fattapposta non ne vuole sapere di funzionare allora la colpa è di sicuro della “r’setta”…e quella, se è rotta, proprio non si può aggiustare.

Per anni, di questo oggetto, conosciuto solo dai maschi della mia razza, ho ignorato forma, colore, dimensioni, sapore, odore.

Solo verso i 30 anni, durante una delle mie brevi ma intense incursioni nella terra natia, ho trovato il coraggio  di domandare e la reazione è stata uno sguardo di commiserazione e rassegnata pazienza.

[lo stesso che fanno i benzinai quando, implorante e a piedi, chiedi loro di riempire di benzina la bottiglia che porgi tremante, perché hai dimenticato di fare rifornimento e quello stronzo di motorino ti ha piantato all’incrocio con viale regina margherita all’ora di punta: quello sguardo là]

Finalmente ho capito: R’SETTA é la traduzione più o meno precisa di UGELLO.

E al paese mio nessuno dice UGELLO, nossignore!

martedì 25 agosto 2009

la salsa fatta in casa

...è un'altra cosa, e vabbè.


Oggi è la giornata dedicata alla fattura casalinga della salsa di pomodori necessaria per gli anni futuri a venire.  (Ma un'indagine più accurata sul consumo pro capite effettivo no?!)


Si riunisce per la festosa occasione tutta, l'intera, famigliola felice al completo (e sottolineo al completo).


Ma perchè non sono rimasta a roma? Ci sono magari 40 gradi...ma di silenzio assoluto.


...dateme 'na coltellata!


 (fa meno male).

martedì 18 agosto 2009

sensazioni...

Le sacrosante rivendicazioni estive delle femmine provocano  nel maschio l’inconfondibile urticante sensazione di avere un gatto aggrappato ai coglioni. E questo si sa.


E’ vero pure che –  metti il caso nel contesto “old babbion’s” di una piscina termale –  la presenza del maschio (uno che non ti piace, è ovvio) e le sue testosteroniche, quanto inutili, esternazioni provocano nelle femmine la stessa fastidiosa sensazione della scoperta di un pelo incarnito che neppure la pinzetta più esperta riesce ad estirpare. E più provi ad eliminarlo, più il pelo si mette in mostra, anche perché nel frattempo si è circondato dell’aureola rossastra di una pustola sanguinolenta che si ingrossa ad ogni ulteriore disperato tentativo di epilazione.


L’unica salvezza è continuare a sorridere dall’alto del tuo costume nuovo (mutanda modello brasiliana) e sperare nell’intervento di un eritema o della signora grassa dell’asciugamano accanto.


E, intanto, tu pensi ad una cosa sola, l’unica veramente importante, il motivo stesso della tua esistenza, l’imperativo categorico: drena e tonifica!

venerdì 14 agosto 2009

Bagagli e sospetti

Poirot_4327Bagagli quasi pronti mentre in televisione un commosso (si vedono le lacrime, si si) Poirot saluta la bella ragazza bionda << vada piccola mia, lei appartiene ai vivi, resto io qui con i morti>>.
Eh, e che gli vuoi dire!!
Come saluto è da antologia, drammatico e romantico, malinconico ed eroico, partire è un po' morire, etc etc etc.
Prevedo una partenza melodrammatica anzichenò.

Facebook non mi piace, non ho un profilo e non voglio amici!

L’idea che qualcuno del mio passato possa rimettersi in contatto con me semplicemente mi inquieta.


Più o meno coscientemente ho cancellato storie e persone. Le avessi volute ancora nella mia vita avrei trovato il modo di tenerle. Compagni di scuola, amici, fidanzati, amanti sono categorie da archivio.


Mi interessa solo chi c’è adesso. Ho poche energie e le dedico a loro e -  ma questo l’ho imparato solo da poco - a me.


E, poi, non posso farmi il book per trovare la foto adatta! E su dai!? pare che là sono tutte gnocche, poi gratta gratta…


Il punto non è la mia riservatezza, eccessiva secondo molti di quelli che mi conoscono. Sapessero che scrivo qua sopra …


E’ vero, scrivo su questo blog, da qualche giorno. E non è una contraddizione.


Qui sono "puroteatro", sono quella del ritratto di vettriano, scrivo di quello che mi pare e, soprattutto, scrivo.


Sono contenta se qualcuno passa di qua, ma questo spazio è solo per me. Un regalo, per dirmi che, nonostante tutto, sono in gamba e coraggiosa e forte e intelligente e carina. Tanto vale ammetterlo, almeno qui.


Senza nome, senza volto  e senza qualifiche, viaggiando tra i blog sto conoscendo un mondo e mi sta piacendo assai. Alcuni di quelli che ho conosciuto in questo posto surreale sono molto meglio della folla che frequenta il mio mondo reale. Alcuni sono assurdi e fantastici allo stesso tempo.


“lungocazzo” , per esempio, per me è un mito. Da zitella provinciale, quale in fondo sono, ho tracollato quando l’ho incrociato per la prima volta, ma adesso quando lo vedo tra gli utenti in linea mi mette allegria.   <<Hei! se ci sei, volevo dirti che, anche se non sono interessata “all’attrezzo” (causa fermo biologico da delusione amorosa), mi fa piacere ritrovarti in giro. Ma forse non dovrei citarti nel post? Non conosco ancora le regole di questo posto, perdonami.>>


C’è pure il fatto che domani cominciano le vacanze. Il giorno prima è sempre un momento di grandi riflessioni.


  

giovedì 13 agosto 2009

sciolgo le trecce e i cavalli...

...corrono
e le tue gambe eleganti
ballano...


Stamattina ero ferma con mio motorello ad un semaforo qualunque, tra la via nomentana e il sole, quando mi si affianca un tizio su uno di quegli scooteroni tamarri che occupano più spazio di un suv.


E' il classico tipo "sono tamarro, ma ho anche un certo stile", manica di camicia arrotolata su avambraccio tatuato, di colore indefinibile tra il pervinca e il bronzo (per dire, non come quel gran fico di Obama).


Mettiamo pure chè è il 13 di agosto e che, se voglio (e stamattina volevo), vado in ufficio con la gonnellina leggera e disimpegnata.


Non ci potevo credere, ma il tipo mi guardava le gambe, perso come quando i maschi si perdono in una partita di campionato.


Benedetto ragazzo, vabbè che sei rimasto solo a casa con moglie/fidanzata al mare ad aspettarti tutta unta e in trikini, che fa caldo e l'ormone soffre, e che con il sole qualunque gamba, di media lunghezza e di media fattura, può sembrare chissà che, ma chiudi almeno la bocca!


L'ho fulminato con lo sguardo di Trinity quando spara ai programmi-spia di Matrix. E lui che fa? con la faccia da culo, più culo che abbia mai visto, mi dice: <<lo sai che hai delle gambe eleganti>>.


...ELEGANTI!?


ma si può!?


(è il secondo post che finisce così, mi sa che ne faccio una categoria)

mercoledì 12 agosto 2009

la versione stronza di zio fester


 è lui!



era lui!



come ho fatto a non pensarci prima?



 anni e anni di studio, lotte per affermarsi, depilazioni ai limiti della perfezione, frasi intelligenti, rinunce per rispetto di se stesse (che è la cosa più importante, e già), libri e Jane Austen sempre sul comodino, il profumatore d'ambiente al the verde, lenzuola stirate e guerra peli superflui dispersi (da lui) tra le medesime...



tutto questo per farsi "prendere per sceme" da uno così.



 ma si può?!



vabbuò, oggi non è cosa

comincio a pensare che gli uomini siano veramente il "nemico"

L'ultima notizia in ordine di tempo, almeno di quelle che finiscono sui gionali, è che una ragazzina di 16 anni è stata uccisa dallo zio per salvare "l'onore della famiglia".


La sua colpa era quella di essere stata stuprata da due uomini.


E la famiglia, anzi LA FAMIGLIA, si era sentita offesa... ma vaffanculo alla famiglia, va!

martedì 11 agosto 2009

estudiado simulacro (per te che mentivi serenamente)

Teatro
lo tuyo es puro teatro,
falsedad bien ensayada
estudiado simulacro
Fue tu mejor actuación
destrozar mi corazón.
Y hoy que me lloras de veras
recuerdo tu simulacro
Perdona que no te crea
Me parece que es teatro

Yo confiaba ciegamente
en la fiebre de tus besos
mentiste serenamente
y el telón cayó por eso

perdona que no te crea
me parece que es TEATRO