Che, poi, queste che nascono contesse, e hanno vite eccezionali, che avranno fatto mai?!.
Tutti lì a dire “che donna eccezionale, che vita eccezionale”. Eccheppalle.
E provateci voi a fare qualcosa di eccezionale se siete nati nel buco del culo dell’Appennino, nel meridione più depresso del sistema solare, in un posto equidistante da tutti i mari. La cosa più eccezionale che puoi fare è sopravvivere al freddo umido, d’inverno, e alla noia, d’estate.
Quelle, invece, le contesse, partono bionde naturali, fanno studi eccezionali (“l’amministrazione belga del ruanda urundi tra le guerre mondiali”, roba così), viaggiano in africa e nel chapas come fosse la spiaggia di torvaianica, tornano, trovano un posto in un’amministrazione d’élite senza necessità di concorso (per carità, sarebbe offensivo, con quel curriculum), si lavano i capelli in ufficio se capita una serata al volo, fanno un figlio (e si sposano solo dopo, prima fa cafone) e, magari, con la gravidanza si ritrovano tettone a 40 anni (i figli se li possono tenere, ma le tette in più, quelle, farebbero comodo).
Care contesse mezzehippyradicalchicdelcazzo, vi volevo dire una cosa, questa qua: mavaffanculova
... e grazie di esistere, senza di voi, certi giorni, non riuscirei a dare sfogo al mio pessimo carattere.
[questo post è dedicato a mariblù (che non è contessa), e ci siamo capite]