mercoledì 25 aprile 2012

letterina per un muratore di Frosinone

Esimio muratore di Frosinone,
non puoi farmene una colpa se sono sfuggita al tristo destino di tua madre e tua moglie e non mi sono trasformata in un'incubatrice con le corna.
Forse sono stata più brava, o semplicemente più furba e fortunata.

E, comunque, è con me sola che devi avere a che fare. Con me e non con un portatore di pisello con il quale ti piacerebbe instaurare un virile e complice scambio di battute. Con me devi parlare, anche se per te sono una iena con la sindrome premestruale.
E se non fai il lavoro come si deve e se non mi porti fatture e scontrini anche per il più piccolo trancio di filo che hai usato, col cazzo che ti pago.
Fattene una ragione.

Stammi bene (ma non troppo, che i soldi che mi vuoi rubare di "pasta a stellucce" te li devi mangiare).

[Dedicato a mia sorella che è troppo fine per dire queste cose]