mercoledì 28 dicembre 2011

memories

Ho comprato il materasso nuovo, di quelli con la memoria.
Non avrà granché da ricordare, da quelle parti non succede quasi mai niente di memorabile.
Epperò è morbido e gli spigoli che mi porto addosso ringraziano sentitamente.
E' fatto di una roba viscoelastica (boh). A tale proposito, leggo da Retancourt:
<<I materiali *viscosi* non si oppongono in alcun modo alle sollecitazioni normali. I materiali *elastici* non si oppongono in alcun modo alle sollecitazioni tangenziali. I materiali *viscoelastici* si oppongono ad entrambe, generando al proprio interno sia sforzi tangenziali sia sforzi normali, e la loro rigidità dipende dalla velocità di applicazione del carico...>>
Dal che si deduce:
1) se faccio in modo da oppormi alla qualunque, poi non mi devo lamentare che da quelle parti non succede niente;
2) gli sforzi sulla tangenziale sono inutili, tanto c'è l'imbuto all'altezza di tiburtina e non scorre;
3) se mi lanciassi a bomba sul medesimo materasso potrei restare offesa comunque.

venerdì 9 dicembre 2011

bocca di rosa

Nina era la puttana del paese. Fatto notorio, nessuna diffamazione.
Adesso ha più di 80 anni.
Le sono scivolate addosso guerre, denunce, mazzate assai (dalle comari a cui aveva sottratto l'osso, come diceva il poeta). 
Adesso ha più di 80 anni e il fisico e la pelle di una cinquantenne. 
Dritta come un fuso, cammina svelta, furtiva come sempre, lungo i muri delle case nelle quali era solita introdursi. Per rubare, essenzialmente. Prendeva quello che trovava, cibo, soldi, uomini (o qualcosa del genere). Così ha cresciuto figli e li ha sistemati.
Quelle che la inseguivano per picchiarla, che le tendevano imboscate nei pagliai, nelle campagne dove usava praticare, sono morte, oppure sono vecchie e storte.
C'è una morale in questa storia.
Fate voi.