mercoledì 29 giugno 2011

mercoledì 15 giugno 2011

la rivincita delle genoveffe


Da Genoveffa, ovvero una delle sorellastre di Cenerentola.

Parliamo di modelli estetici femminili, ovviamente.


Un tempo c'erano le cenerentole, bionde e ricciolute, minute e gattemorte, con i loro dolci occhioni azzurri.
Il piede?
Massimo un 36.

Il modello che spopola di questi tempi, invece, è fatto di genoveffe scure, con capelli dal taglio asimmetrico (cioè,  venuto male), eseguito da parrucchiere esaurito dallo sforzo di proporsi come gay-milanese-eccentrico (in realtà è di zagarolo e la notte va a letto con la crema snellente uomo).

La genoveffa va in giro con quell'espressione un po' così (ammorbata) di una che c'ha problemi con l'intimo in acrilico. E l'occhialone "modello mosca", che le copre mezza faccia; in genere mezza faccia da schiaffi. E per fortuna che la copre.

L'elemento che più rende evidente la deriva dei modelli estetici e sociali verso la genoveffa è, certamente, l'uso dello stivalone "4 stagioni". Non c'è più nessun argine, una data oltre la quale l'uso dello stivale può essere sanzionato per legge.
Prepotenti e frangiati, continuano a calpestare le strade anche con temperature che dovrebbero, più saggiamente, invogliare all'utilizzo di un sandalo.

Il piede dentro lo stivale?
Minimo un 39/40.
Gonfio e sudato.

giovedì 9 giugno 2011

potrei narrare della mia prima volta


La prima mammografia.
L'evento che segna, inesorabilmente, il passaggio dei 40 anni nella vita di una donna.
Ma non lo farò.


Perchè va bene l'autoironia, ma l'immagine di me aggrappata al macchinario, come Fantozzi spiaccicato contro il palo, nel vano tentativo di offrire uno spessore sufficiente di carne alle radiazioni, è veramente troppo.
C'è un limite a quello che un essere umano può sopportare.

Mi è bastato assistere alla crisi di soffocamento delle mie amiche (amiche mo', vabbuò), mentre lo raccontavo. Non ridevano, erano cianotiche.


 
Continuano a ridere, 'ste stronze.