mercoledì 20 giugno 2012

c'era una volta l'unione sovietica

sulla strada cammina un surrealista.
lo seguono due realisti in borghese.

(e adesso non c'è più)
((sulla strada, tamarri vestiti di bianco e battone traballanti su tacchi improbabili))

venerdì 1 giugno 2012

Burlesque (ovvero delle donne esibizioniste che conosco io)


Conosco una donna che ha appena perso il marito. Stavano insieme da 70 anni e per 70 anni si sono faticati la vita, sempre insieme. E  tutte le sere, fino all’ultima, a letto, parlavano di figli e progetti. Adesso piange e sfila lana.
Ne conosco un’altra che ha sopportato per una vita un marito ottuso e violento. Adesso che lui è malato lo cura e maledice il tumore che non ha fatto bene il suo mestiere. E’ bella come la luna e triste come una ergastolana.
Conosco una donnina cicciottella, amica dolcissima, mamma e moglie, che porta il sole nelle stanze e piange come una fontana quando deve lasciare un ufficio pieno di pezzi di sterco, perché lei riesce ad affezionarsi pure a quelli.
Conosco due sorelle, che erano due bambine spaventate e che hanno affrontato il mondo anche se tremavano di paura. Cambiano casa come si cambia pelle. E, ogni volta, le case sono più belle di quelle di prima. Non saranno le più belle, ma avranno fatto comunque un altro passo avanti.

Nella mia ci metterò il parquet. Di quello trattato, che resiste a tutto. E se mi andrà di fare un’esibizione di burlesque con i tacchi a spillo, lo farò senza paura di lasciare segni.
Più probabilmente camminerò scalza per casa, in maglietta e mutande della notte.
E cazzo guardi?!.