sabato 26 dicembre 2009

intollerante








Sono, forse, nel momento di massima magrezza conosciuto e mi hanno messa a dieta...rigorosissima!


Mentre il medico me lo comunicava quasi non riuscivo a crederci.


Pare che io sia intollerante praticamente a tutto quello che può dare piacere. Si parla di cibo, certo (ma conosco persone convinte che questa sia la cifra della mia vita).



La conseguenza immediata di questa mia nuova condizione è che mi è precluso quello stato di piacevole catalessi, tipico del coma lipidico, che accompagna i periodi di festa forzata.


Così, sono costretta a rimanere cosciente e osservare lo spettacolo umano che mi si presenta davanti. Ipocrisia e finta contentezza, scene d’isteria collettiva, rumore, troppe persone in spazi chiusi, troppi respiri che producono un caldo innaturale.



Posso solo aspettare che finisca.


Passerà, come tutti gli anni, ma lascerà dei segni che soltanto le prime giornate di primavera riusciranno a cancellare.


 


Quest’anno non poteva che finire così.


PROSIT


sabato 19 dicembre 2009

Occhi bassi, ma non tremi mai

Sempre vieni dal mare
e ne hai la voce roca,
sempre hai occhi segreti
d'acqua viva tra i rovi,
e fronte bassa, come
cielo basso di nubi.

...
19 - 20 Novembre 1945
(La terra e la morte, Cesare Pavese)


vicinanze azzardate...ma, stasera, io la vedo così ...







(Fatmah - Lingo 1998, Almamegretta)

martedì 1 dicembre 2009

ero...ti...comico


Vorrei appagare la voglia che sboccia dal tuo ventre, sarò il tuo rifugio per una notte d’amore, il sentiero antico della perdizione. Abbandona la tua coscienza alla follia, apri la porta dell’anima affinché il brivido della profanazione possa saziare la tua malcelata lussuria. Lascia fluire su di me i tuoi umori affinché possa farne un unguento di vita.



Forte, eh?!...
Uff, e vabbuò, l’ho copiato.  
L’autore di questo capolavoro erotico è "lungoattrezzo"; me lo ha scritto tempo fa per gioco e, forse per spaventarmi un po’… e, per poco, molto poco (qualche secondo prima che scoppiassi a ridere), ci è pure riuscito.



Vorrei davvero saper scrivere di corpi che si cercano, mani che esplorano, sensi accesi più delle luminarie di natale (ecco, appunto)...ma proprio non ci riesco.



Quello che mi emoziona, inquieta, tormenta, eccita, io non riesco a esprimerlo con le parole. Le parole le uso per scherzare, ridere, esagerare, mai quando si fa sul serio.



Una parola, anche la più evocativa, quando viene pronunciata (o scritta) mi appare, il più delle volte, quantomeno strana, altre volte buffa o addirittura comica … comunque, senza significato.



Il silenzio, per me, è l’unico suono che “significa”.