venerdì 11 febbraio 2011

scelte sbagliate, fighe vere


Appena uscita di casa, questa mattina, ho avuto la netta, inequivocabile, sensazione di aver sbagliato mutande. Nel senso di quelle  prescelte per accompagnarmi lungo questa faticosa giornata di febbraio, in bilico sul fine settimana.



Di quelle mutande che ritieni in grado di assicurare il giusto mix di comodità, igiene e piacevolezza delle forme. Mutande che pensi innocue, insomma, nè strappona, nè suora laica.

Mutande traditrici.

Scendo le scale, un'occhiata di controllo nella specchiera all'ingresso e... eccola là, la stronza. Il segno sulla chiappa visibile, anzi di più, con effetto salsiccia assicurato e accentuato dal tessuto un po' lucido del pantalone nero (che, come è noto, sfina ma non fa miracoli).

Ora, Amico Stronzo, tu che teorizzi di fighe e affini, ti rivelo una grande verità:  le fighe vere, quelle, non sbagliano mai una mutanda.




 

6 commenti:

  1. [rido. trascende ogni mio controllo. e rido].

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  2. Incredibilmente questo post ha anticipato il senso della seconda parte (circa) dell'odierno intervento di Luciana Littizzetto (che ha argomentato generosamente sulla "fighitudine") presso "Che tempo che fa" .

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  3. Più tragicamente nel programma a seguire di Riccardo Iacona (Presadiretta: puntata dedicata allo stato delle carceri italiane) è stato citato il suicidio di una detenuta (tale Anna Toracchi) strangolatasi con le proprie mutande (unico indumento lasciatole in isolamento per motivi di sicurezza)...

    Vabbuò ja...nun è cosa...

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  4. Roba da Littizzetto, come del resto tutte le cose che scrivi,
    e in mutande ci restiamo noi, maschi uomini, poco l'uno e meno l'altro, ma per approfondire ci sono tutti i tuoi epiteti e definizioni, comunque complimenti, quell'essere nata là in quella posizione "equidistante" non ha penalizzato la Tua "vena"!

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