lunedì 13 dicembre 2010


E' natale. Più o meno.
 


E' possibile percepirlo dal sensibile aumento dell'illuminazione stradale e dell'idiozia di contesto.


Un indicatore infallibile è, poi, l'esponenziale aumento del numero di inviti a cena, pranzo, aperitivo delle sette, happy hour delle sei, té delle cinque, caffè delle tre, tramezzino di metà giornata.



Perchè tutto ciò accada è questione da indagare.


 


Cari voi che mi invitate, non ci riuscite proprio a mangiare da soli in questo periodo? 


 


A cosa si deve l'insorgere della incomprimibile, irrefrenabile, ineluttabile, imprescindibile, inenarrabile, inconsulta (e vabbè, quella) voglia/necessità di vedermi per farmi gli auguri e stampare baci (va da sè) unti sulle mia guance ... e buon natale e ti auguro ogni bene e siamo tutti più felici?


 


Quelle che seguono le possibili risposte:


 


Lo si fa per corrispondere ad un ruolo sociale e mantenere/rafforzare ottime relazioni in campo professionale (fatica sprecata, in genere).


 


Perchè così si fa, e basta. E poi perchè tutte queste domande che fanno male, accentuano le rughe di espressione e possono compromettere il lifting nuovo nuovo (e c'hai ragione pure tu).


 


Alcuni devono farlo perchè, altrimenti, senza il natale, la pasqua, il ferragosto, i compleanni, gli anniversari, proprio non riuscirebbero a dare un senso alla propria esistenza (vuoto di senso - i giorni dell'abbandono).


 


E vabbè, poi ci sono i deficienti, quelli che proprio non ce la fanno a superare l'infantile attaccamento alla festa.


 


Infine, ci sono quelli che diffondono inviti per porre le basi della "tradizionale scopata di natale".
Il principio è lo stesso della pesca a strascico.
E noi vogliamo condannarli per questo?
no davvero.
E' natale, è natale, si può dare di piùùù.


 


Il fatto è che, io, il natale non lo "sento", mannaggia.
E non sento nemmeno il telefono. 
Chest'è.

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