lunedì 19 luglio 2010

la "donna-cimitero"

Per arricchire la carrellata sulle tipologie umane che popolano il circo nel quale lavoro  oggi ci soffermeremo su un esemplare di femmina che possiamo definire la  “donna cimitero” (da qui in poi, DC).
Non ci si deve lasciare intenerire dalla definizione funeraria. Prima di lanciarsi in un “poverina è tanto triste e sola”,  provate ad andare oltre le apparenze di questo donnino con la scarpa a mezzo tacco, i pantaloni con le pences, lo scollo a V coperto da un foulard (teribile!) e l’espressione perennemente afflitta di chi “ha passato un guaio”. 

Parentesi.
Quante volte ancora dovrò spiegare che il pantalone a vita alta o, peggio, con le pences non aiuta a snellire la figura? Sono stanca.
Per l’ultima volta.
Se c’hai il culone (e ce l’hai, senti a me) la soluzione è la “vita bassa”… in tutti i sensi.
Il pantalone a vita bassa, appoggiando sul giro-chiappa, spezza la figura e produce l’effetto snellente tanto agognato da torme di femmine mediterranee in lotta perenne contro l’adipe localizzato.
E' un effetto ottico, d'accordo, ma non lo sono anche le tette strizzate nel reggiseno a balconcino?
Fine parentesi.

 
Torniamo a noi.
La DC è, in realtà, la variante perniciosa di una categoria già di per sé perniciosa, ossia la “gattamorta”.

La DC esercita, con professionalità e dedizione, la Regola di vita, quella che è mirabilmente sintetizzata dal brocardo napoletano (lo so, non esiste il brocardo napoletano, ma la sintetica e antica massima giuridica, tanto concisa quanto chiara, prevalentemente di tradizione latina, ci sta tutta):             

chiagne e fotte.


Sul viso la perenne maschera  da “santamariagoretti”, si aggira mesta per i corridoi cercando la sua preda preferita: il maschio depresso e irrisolto.

Le lusinghe di una vita fatta di pantofole e dedizione assoluta esercitano sul malcapitato una fascinazione irresistibile, che va a sommarsi alla convinzione che la DC sia, per sua natura, casta e morigerata; anche perché quando ella si concede mantiene quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così… quella che “Non lo fo’ per piacer mio ma per dar dei figli a dio”.
See, proprio.

Comunque, a questo punto il maschio depresso e irrisolto (e quindi, quel broccolo del mio amico) è spacciato. Da adesso in poi, rinchiuso nella tana della DC, lancerà messaggi strazianti che sembrano il verso del maiale quando si accorge che è quasi natale e il suo tempo è giunto.

C’è una via di fuga, una soltanto.
Un’altra DC, di un altro dipartimento, che, orologio biologico alla mano, sente il richiamo del maiale.


E amen

8 commenti:

  1. più messi in guardia di così muoresi.

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  2. Vie di fuga:
    L'improvvisa necessità di un giro del mondo in barca a vela, controvento.

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  3. ...con una copia di Jane Eyre...come antidoto...

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  4. qloL'amico un po' broccolo è stato avvisato, ma è grasso e, per questo, vulnerabile.Ho suggerito dieta, corsa e un po' di abbronzatura, ma di fronte alla matriciana cede, senza pudore.Qcontromano, semmai.E' un film di qualche tempo fa, con Valerio Mastandrea, bellino assai (lui e il film, intendo).

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  5. Indimenticabile...Uno dei miei film preferiti...
    "E' l'ortopedia che è così...è empatica (=empirica)!" :-)

    "Fai come Chipster (Chichester)...il giro del mondo in barca a vela contromano (=controvento)

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  6. pure io sono grasso, nonché broccolo, ma non cedo di fronte a nessuna matriciana.[è giusto. ognuno si romperà le corna a modo suo, anche se avvertito].

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  7. Vedrei bene come urlo ideale anche l'urlo soffocato tormentone di Christian De Sica (vigile urbano) nella campagna pubblicitaria tim di qualche tempo fa (2006?):

    "Aiutatemi!" (Con voce sforzata e soffocata (qui interpretato da Sofia Loren))

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