domenica 27 febbraio 2011

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Il mio cuore deforme e la mia testa sfregiata tengono compagnia a muscoli stanchi.
Sono al caldo adesso.

Epperò.
Una sniffata di autostima e una bella botta alla cellulite.
Sissi.

lunedì 14 febbraio 2011

il mio personale e più sentito contributo per san valentino, eccolo qua


L'amore, come è noto,  è una forma di psicosi, niente altro che una patologia del comportamento umano.
E non lo dico io, ma fior di professoroni, insigni psichiatri, gente che c'ha "le scuole grandi", per capirci.
 
In una prospettiva sociale e relazionale, quindi, l'amore altro non è che un incontro tra malati di mente.

E su questa, che è la logica, ineludibile, conseguenza  di quanto sopra, non si può discutere.
Se, poi, all'approccio teorico deduttivo si aggiunge il risultato dell'analisi empirica fondata sulle proprie esperienze personali... Fate un po' voi, ma siate onesti.
 
La questione del costo sociale e sanitario dell'amore non è stata ancora affrontata con la dovuta attenzione, secondo me. Anche se, per onestà e completezza d’indagine, andrebbe esplorato anche il contributo in termini di apporto al PIL dell'industria dell'amore (...).
No, non quella del sesso, quell'altra, fatta di ristoranti, rose, profumo, baci di cioccolato, mutandine di pizzo e boxer nuovi nuovi, con la molla intatta, tirati fuori dalle buste per l'occasione.
 
Com’è e come non è, l'amore esiste e tocca farci i conti.
Alle volte è solo un passeggero disturbo del comportamento, la sottomarca di una nevrosi.
Altre volte è la follia pura, quella senza cura.
E' la dichiarazione di amore di Darcy a Elizabeth, all’alba di un mattino luminoso nella brughiera inglese.
<<Tutto quanto è stato fatto per Voi, Elizabeth>>.
Eh.
Mannaggia a Jane Austen e a tutta la palazzina sua. 
 
Comunque:
Lunedì, 14 febbraio 2011, si festeggia san valentino.
Proverbio del giorno:
<<San valentino, ogni uccello riprende il cammino>> (!?)
E ‘sta cosa l’ha scritta frate indovino. Per davvero, controllate pure.
Poi dice … sempre saputo dalle parti mie: gente di chiesa, gente di tentazione.

venerdì 11 febbraio 2011

scelte sbagliate, fighe vere


Appena uscita di casa, questa mattina, ho avuto la netta, inequivocabile, sensazione di aver sbagliato mutande. Nel senso di quelle  prescelte per accompagnarmi lungo questa faticosa giornata di febbraio, in bilico sul fine settimana.



Di quelle mutande che ritieni in grado di assicurare il giusto mix di comodità, igiene e piacevolezza delle forme. Mutande che pensi innocue, insomma, nè strappona, nè suora laica.

Mutande traditrici.

Scendo le scale, un'occhiata di controllo nella specchiera all'ingresso e... eccola là, la stronza. Il segno sulla chiappa visibile, anzi di più, con effetto salsiccia assicurato e accentuato dal tessuto un po' lucido del pantalone nero (che, come è noto, sfina ma non fa miracoli).

Ora, Amico Stronzo, tu che teorizzi di fighe e affini, ti rivelo una grande verità:  le fighe vere, quelle, non sbagliano mai una mutanda.